La cometa interstellare 3I/ATLAS ha raggiunto il suo massimo avvicinamento al Sole il 29 ottobre 2025, in una fase di osservazione particolarmente complessa. Nelle settimane precedenti al perielio, infatti, si trovava quasi perfettamente allineata dietro al disco solare rispetto alla Terra, rendendo impossibili le osservazioni da terra. Per seguirne l’evoluzione, gli astronomi hanno quindi dovuto affidarsi a strumenti spaziali dedicati allo studio della corona e del vento solare. Ed è proprio in questo intervallo, mentre la cometa attraversava la regione di massima insolazione, che si è verificato un comportamento inatteso: un improvviso e marcato aumento della sua luminosità.
Un nuovo studio, firmato da Qicheng Zhang del Lowell Observatory e Karl Battams dell’US Naval Research Laboratory, sfrutta immagini e fotometria estratte dai coronografi di STEREO-A, SOHO/LASCO e dal nuovo coronografo CCOR-1 a bordo del satellite meteorologico GOES-19. Questi strumenti, pur non essendo pensati per osservare comete, hanno permesso di monitorare in continuità l’evoluzione di 3I/ATLAS mentre attraversava il punto di massima insolazione.
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