Centinaia, migliaia di puntini luminosi attraversano ormai ogni notte il cielo, ma non si tratta di stelle. Sono satelliti artificiali, appartenenti a costellazioni sempre più numerose e affollate. Starlink, OneWeb, BlueBird, Guowang… nomi che fino a pochi anni fa dicevano poco, ma che oggi stanno cambiando per sempre il volto del cielo notturno. L’obiettivo è offrire connettività globale. Ma a un prezzo sempre più alto.
Un nuovo studio, pubblicato da Anthony Mallama e Richard Cole dell’International Astronomical Union (IAU), analizza la luminosità apparente di questi satelliti e la confronta con i limiti fissati per tutelare l’osservazione astronomica professionale e la bellezza del cielo. I risultati sono chiari: quasi tutte le costellazioni superano il limite di magnitudine imposto dalla normativa IAU, interferendo con la ricerca scientifica. Molte eccedono anche la soglia di magnitudine della visibilità a occhio nudo.
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