L’Universo, nella sua vastità, è destinato a un lento e silenzioso epilogo. Un futuro in cui le stelle si spegneranno una a una, le galassie si allontaneranno fino a scomparire oltre l’orizzonte osservabile, e la materia resterà intrappolata in oggetti sempre più freddi e isolati. Questo scenario, conosciuto come morte termica, è uno degli esiti previsti dal modello cosmologico standard, attualmente uno dei più accreditati per spiegare il cosmo in cui viviamo. Ma quanto è lontano, davvero, il momento in cui tutto finirà?
Un nuovo studio pubblicato di recente propone un aggiornamento significativo sulla risposta a questa domanda. Il team guidato da Heino Falcke, astrofisico teorico della Radboud University nei Paesi Bassi, ha calcolato i tempi di evaporazione degli oggetti più resistenti del cosmo: le nane bianche, le stelle di neutroni e i buchi neri. Il risultato è sorprendente: il processo potrebbe concludersi attorno ai 1078 anni, ben prima della precedente stima di 10110 anni.
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