Nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2024, la Terra è stata colpita dalla più intensa tempesta geomagnetica degli ultimi vent’anni, soprannominata “tempesta di Gannon” in memoria della fisica Jennifer Gannon. L’evento ha raggiunto il livello massimo della scala NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), pari a G5, classificazione riservata alle tempeste capaci di generare disturbi significativi alle reti elettriche, ai sistemi di navigazione satellitare e alle comunicazioni radio. L’ultima tempesta di pari intensità risale all’ottobre 2003, durante il ciclo solare 23.
L’origine dell’evento è stata un gruppo particolarmente attivo di macchie solari, denominato AR3664, che ha emesso una serie ravvicinata di espulsioni di massa coronale (CME) dirette verso la Terra. Le CME, nuvole di plasma cariche di particelle ad alta energia, hanno impattato il campo magnetico terrestre in sequenza, amplificando l’effetto complessivo della tempesta geomagnetica. L’interazione con la magnetosfera terrestre ha prodotto aurore visibili a latitudini inusuali, fino al centro Europa e agli Stati Uniti meridionali, un fenomeno raro che ha riportato l’attenzione mediatica e scientifica sul cosiddetto space weather.
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