La materia oscura è uno dei più grandi enigmi della fisica moderna. Sebbene costituisca circa l’85% della massa dell’Universo, la sua natura rimane sconosciuta. Non emette luce né energia rilevabile con i metodi convenzionali, il che la rende invisibile ai telescopi. Tuttavia, gli scienziati sanno che esiste grazie agli effetti gravitazionali che esercita sulla materia visibile.
Per decenni, fisici e astronomi hanno cercato di identificare segnali che possano indicare la presenza della materia oscura, esplorando un ampio spettro di possibilità, dai rilevatori sotterranei agli osservatori spaziali. Uno studio recente condotto da ricercatori dell’Università di Ginevra, del CERN e dell’Università Sapienza di Roma ha proposto un approccio innovativo: utilizzare la ionosfera terrestre come laboratorio naturale per rilevare la conversione risonante della materia oscura in onde radio.
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